Tre carabinieri morti e 16 feriti. È il bilancio di una esplosione in un casolare, poi crollato, a Castel D'Azzano in provincia di Verona. Da quanto è stato ricostruito, le forze di polizia stavano sgomberando l'abitazione che era satura di gas. La deflagrazione sarebbe stata innescata dopo l'apertura della porta di ingresso. Un uomo e una donna di circa 60 anni, i fratelli Dino e Maria Luisa Ramponi, sono stati fermati dalle forze dell'ordine, mentre un terzo fratello, Franco (65 anni), che si era allontanato dopo l'esplosione, è stato rintracciato in una campagna di sua proprietà. Non ha opposto resistenza. Da quanto si apprende, sarebbe stata la donna a causare l'esplosione. I tre fratelli erano già noti per due episodi con la medesima dinamica - la casa saturata di gas - avvenuti un anno fa. Nell'ottobre e nel novembre di un anno fa si erano opposti all'arrivo dell'ufficiale giudiziario aprendo una bombola di gas. Quella volta Maria Luisa e Franco erano anche saliti sul tetto. Tra gli occupanti, una donna è rimasta ferita. Il mondo politico è intervenuto per commentare la tragedia. La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha fatto sapere: "Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini". Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di un "bilancio drammatico, ipotesi gas all’origine” dell’esplosione. Il vicesindaco di Castel D’Azzano fa sapere che gli occupanti "non volevano lasciare la casa" e che il sottotetto dell’abitazione era "saturo di gas".
La dinamica
La casa era satura di gas e l'esplosione sarebbe stata innescata all'apertura della porta d'ingresso, investendo le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. Lo ha confermato Piantedosi: "Sembrerebbe che la causa di quello che è successo sia stato determinato dalla saturazione del gas volutamente posto in essere dalla donna che era nella casa e poi dall'innesco da lei fatto volontariamente. C'erano delle molotov ma non so se siano state usate e quanto abbiano concorso alla deflagrazione". Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi, di allontanare tre fratelli dal fondo e che non era mai andato a buon fine dopo le minacce di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell'Uopi, specializzati in azione antiterrorismo considerato il pericolo dell'intervento.
"Omicidio premeditato, si valuta il reato di strage"
L'arresto dei tre fratelli "è per omicidio premeditato, per noi e per i carabinieri su questo non c'è alcun dubbio. Stiamo valutando anche il reato di strage", ha spiegato Raffaele Tito, procuratore di Verona. I proprietari del casolare "non volevano abbandonare la casa ma c'era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione", ha spiegato a Rainews24 Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d'Azzano, nel Veronese, dove hanno perso la vita tre carabinieri. "In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona", spiega il vicesindaco sottolineando che "in realtà non erano soggetti fragili", in quanto nel casolare "non c'erano minori e nemmeno anziani". Si trattava di "agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l'esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano". Si tratta di "persone in età lavorativa, quindi il Comune doveva dare un supporto più di tipo logistico che di servizi sociali".
Crosetto: "Onore ai tre carabinieri"
"Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero", afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Desidero rendere onore alla memoria del luogotenente carica speciale Marco Piffari, del carabiniere scelto Davide Bernardello e del brigadiere capo qualifica speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri".
Meloni: "Il mio pensiero a chi serve l'Italia"
"Con profondo dolore - dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - apprendo della tragica scomparsa di tre carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell'Arma, vigili del fuoco e polizia, a seguito di un'esplosione avvenuta durante un'operazione di sgombero nel Veronese. Il mio cordoglio e quello del governo vanno ai familiari delle vittime. Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al comandante generale dell'Arma in una telefonata, estendendola a tutti i carabinieri. Un pensiero va anche a tutte le forze dell'ordine e ai vigili del fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato - aggiunge - Ai feriti rivolgo l'augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità.Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l'Italia e i suoi cittadini".