Emergono importanti novità sul caso Epstein. Oggi, al tribunale federale di Tallahassee, in Florida, si è tenuto il secondo incontro tra il vice procuratore generale degli Stati Uniti Todd Blanche e Ghislaine Maxwell, la socia del finanziere condannato per reati sessuali e pedofilia. La donna, anche lei condannata a 20 anni per traffico sessuale di minori, ha dato i nomi di "cento persone" legate al miliardario morto suicida in carcere nel 2019. Lo ha confermato il suo legale David Oscar Markus parlando con i media americani.
“Non ha nascosto nulla” ha aggiunto il difensore della Maxwell. L’ex compagna di Epstein "ha risposto a ogni singola domanda che le è stata posta" durante gli incontri di questa settimana, ribadendo una dichiarazione rilasciata ieri dopo il primo incontro. Alla domanda su quali fossero stati i punti focali delle domande di Blanche, Markus ha risposto: "Le hanno chiesto ogni singola cosa immaginabile, tutto".
L’avvocato ha tenuto a precisare di non sapere come si evolverà la collaborazione, ma ha rimarcato che "verrà fuori la verità su ciò che è successo con il signor Epstein, e lei è la persona che sta rispondendo a quelle domande". Per quanto riguarda l’ipotesi grazia, l’avvocato della Maxwell ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna offerta da parte di Donald Trump. Anche il presidente americano si è soffermato sul dossier. Intervistato dalla Cnn, il capo della Casa Bianca ha dichiarato di non aver pensato di concedere la grazia o la commutazione della pena alla Maxwell, sebbene non lo abbia escluso. "È una cosa a cui non ho pensato" le sue parole: "Mi è permesso farlo, ma è una cosa a cui non ho pensato".
Ma non solo. Trump ha negato ancora una volta che gli sia stato detto che il suo nome appariva nei fascicoli legati al caso Epstein, smentendo quanto riportato da vari organi di stampa americani. "No, non sono mai stato informato, no" il suo commento a margine del suo arrivo in Scozia: "Non ho davvero nulla da dire al riguardo". Una versione che cozza con il resoconto resoconto offerto dai funzionari della Casa Bianca all'inizio di questa settimana, che hanno detto alla Cnn che il procuratore generale Pam Bondi ha informato il presidente che il suo nome era nei file. E, ancora, il tycoon ha negato di aver avuto un ruolo nella decisione dei repubblicani della Camera di abbreviare la sessione congressuale, evitando i primi tentativi di forzare un voto sulla pubblicazione dei documenti relativi al caso del finanziere pedofilo. Trump ha affermato di non essere "mai stato coinvolto in questo".
Ricordiamo che nel 2022 il Dipartimento di Giustizia aveva espresso dubbi sulla sincerità della Maxwell: nei documenti depositati in tribunale è stato evidenziato che la donna, oggi 63enne, aveva mostrato un “significativo schema di condotta disonesta” e non si era assunta la responsabilità dei suoi crimini efferati. Anche per questo i pubblici ministeri non avevano mai seriamente preso in considerazione l’ipotesi patteggiamento.