Donald Trump si prende il suo momento di gloria. Prima dal parlamento israeliano saluta quella che definisce "un'alba storica" per il Medio Oriente, e poi in Egitto celebra la firma dell'accordo di pace a Gaza, tra gli applausi di una ventina di leader della regione ed europei. Il presidente americano viene accolto con tutti gli onori nello Stato ebraico per la sua visita lampo mentre Hamas libera tutti i venti ostaggi ancora in vita.
Dopo il saluto in aeroporto con il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog (oltre alla figlia Ivanka e al genero Jared Kushner, attore chiave nei negoziati), il tycoon riceve un'ovazione alla Knesset, dove pronuncia un lungo discorso in cui festeggia quella che definisce "l'alba storica di un nuovo Medio Oriente": "Ho partecipato a molti successi. Non ho mai visto niente di simile a quello che sta succedendo oggi", afferma, sottolineando che "per così tante famiglie in questa terra, sono anni che non si conosce un solo giorno di vera pace. Non solo per gli israeliani, ma anche per i palestinesi e per molti altri, il lungo e doloroso incubo è finalmente finito". Mentre a Tel Aviv l'enorme folla che si è radunata per sostenere le famiglie degli ostaggi è esplosa in gioia, lacrime e canti alla notizia dei primi rilasci dopo 738 giorni di prigionia, il comandante in capo viene definito da Netanyahu il "più grande amico di Israele", e alcuni membri del pubblico alla Knesset indossano addirittura cappelli rossi con la scritta "Trump, il presidente della pace".
The Donald incontra le famiglie degli ostaggi ascoltando le loro storie, mentre in piazza il pubblico urla "grazie Trump". Poi, vola a Sharm El-Sheikh Per la firma dell'accordo di pace per Gaza: "È un giorno incredibile per il Medio Oriente, ci sono voluti tremila anni per arrivare fin qui, e reggerà", assicura, siglando il documento prima del collega egiziano Abdel Fattah al Sisi, con cui co-presiede il vertice sul futuro della Striscia, e poi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, tutti Paesi mediatori dell'intesa. "Questo è il giorno per cui le persone in questa regione e in tutto il mondo hanno lavorato, lottato, sperato e pregato. Con l'accordo storico che abbiamo appena firmato, le preghiere di milioni di persone sono state finalmente esaudite. Insieme, abbiamo realizzato l'impossibile. Finalmente, abbiamo la pace in Medio Oriente", esulta l'inquilino della Casa Bianca. E poi dice agli altri capi di stato e di governo (tra cui Giorgia Meloni): "Abbiamo dimostrato come la pace sia possibile: con nazioni responsabili che mettono da parte le loro differenze, cercano un terreno comune e perseguono un mondo migliore per tutti noi. Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un'opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate".
Secondo Trump, "i primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme. Tutto lo slancio ora è rivolto verso una pace grande, gloriosa e duratura". E sostiene che "la svolta epocale che siamo a celebrare stasera è molto più della fine della guerra a Gaza, sarà un nuovo inizio per l'intero Medio Oriente. Possiamo costruire una regione forte, stabile, prospera e unita nel rifiutare una volta per tutte la via del terrorismo". Il presidente afferma che dopo la liberazione degli ostaggi, "la fase due dell'accordo a Gaza è già iniziata", e vuole vedere al Sisi all'interno del consiglio per la pace della Striscia. "L'Egitto ha fatto un gran lavoro per l'accordo", prosegue durante il bilaterale con il collega del Cairo, che definisce un "leader potente".
Gli inviati speciali Steve Wikoff e Jared Kushner sono già impegnati sulla fase due: "C'è ancora molto lavoro da fare qui", spiega il primo. Trump, invece, con il presidente egiziano torna a parlare pure dell'Iran, dicendosi "pronto a revocare le sanzioni quando saranno pronti a negoziare. Non possono sopravvivere con le sanzioni": Teheran, a suo parere, "ha bisogno di aiuto" e vuole un accordo sul nucleare.