Ora legale, quando finisce? Ecco la data per mettere indietro le lancette e cosa cambia per il nostro corpo

Scritto il 14/10/2025
da Roberta Damiata

Con l’arrivo dell’autunno si avvicina anche il momento del ritorno all’ora solare. Il cambio avverrà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando alle 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora

Il ritorno dell’ora solare è ormai alle porte. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, le lancette andranno spostate indietro di un’ora, precisamente alle 3 del mattino: torneranno quindi a segnare le 2. Un’ora in più di sonno per molti, ma anche un cambio che porta con sé una serie di effetti, sia sul piano energetico che su quello della salute.

Un risparmio energetico ed economico

Durante i sette mesi di ora legale appena trascorsi, secondo le stime di Terna, il sistema ha consentito un risparmio energetico pari a circa 330 milioni di kilowattora, con un beneficio economico stimato in 100 milioni di euro. Sul fronte ambientale, questo risparmio ha evitato l’immissione in atmosfera di circa 160 mila tonnellate di CO₂, contribuendo in modo significativo alla sostenibilità ambientale.

Se si guarda agli ultimi vent’anni, il risparmio complessivo generato dall’adozione dell’ora legale in Italia supera 1,8 miliardi di euro e 10 miliardi di kilowattora di energia, equivalenti al consumo annuo medio di una regione italiana di medie dimensioni.

I pro e i contro del cambio d’ora

Sebbene il cambio d’ora sia stato pensato per ottimizzare l’uso della luce solare, riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale soprattutto nelle ore serali, gli effetti sul nostro organismo non sono trascurabili.

Secondo la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), il passaggio all’ora solare, con mattine più buie e sere più luminose, può alterare il bioritmo e la qualità del sonno, con possibili ripercussioni su metabolismo, peso corporeo e salute cardiovascolare. Il continuo alternarsi tra ora legale e ora solare, secondo alcuni esperti, potrebbe essere più dannoso che utile per l’equilibrio del nostro organismo.

Il dibattito in Europa: ora legale sì o no?

L’Italia ha introdotto per la prima volta l’ora legale nel maggio 1916, con diverse sospensioni nel corso del secolo, fino alla sua stabilizzazione nel 1966. A livello europeo, il tema è ancora aperto: nel 2019 il Parlamento Europeo ha votato per abolire il cambio semestrale, lasciando ai singoli Paesi la possibilità di scegliere se adottare permanentemente l’ora solare o quella legale.

Tuttavia, la pandemia ha bloccato il processo decisionale e, a oggi, nessuna scelta comune è stata attuata. Mentre i Paesi del Nord Europa propendono per mantenere l’ora solare, coerente con la loro ridotta esposizione alla luce nei mesi invernali, i Paesi mediterranei, tra cui l’Italia, preferirebbero conservare l’ora legale, che offre più luce nelle sere d’estate.

Il disallineamento temporaneo con gli Stati Uniti

Anche a livello globale i cambi d’ora non sono sincronizzati. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’ora solare tornerà solo il 2 novembre 2025, a causa di una legge federale che fissa il cambio alla prima domenica di novembre. Ciò provocherà un temporaneo disallineamento dei fusi orari tra Europa e Stati Uniti: per pochi giorni, il divario tra Italia e costa Est USA sarà ridotto da 6 a 5 ore.