Un impero da 12 miliardi: immobili, hotel e ristoranti

Scritto il 05/09/2025
da Camilla Conti

Lo stilista, che ha chiuso il suo primo bilancio a fine 1976, non ha mai smesso di investire i profitti: dal building di New York fino al Burj Khalifa

Quando nel 1976 la Giorgio Armani chiuse il suo primo bilancio, il fatturato ammontava a 569 milioni di vecchie lire. Oggi l'impero economico creato da Re Giorgio conta quasi 9000 dipendenti, 650 negozi in tutto il mondo, 2,4 miliardi di fatturato, 162 milioni di utile e potrebbe valere fino a 10 miliardi. La Giorgio Armani Spa, mai quotata in Borsa, ha come azionista lo stilista scomparso ieri al 99,9%, con il rimanente 0,1% affidato alla Fondazione che porta il suo nome. I conti fanno registrare un totale attivo di 4,22 miliardi euro e un patrimonio netto perfettamente equivalente. Il patrimonio personale di Armani che è stato stimato da Forbes in quasi 12 miliardi di dollari.

Il gruppo oggi spazia dalle collezioni prêt-à-porter uomo e donna alla haute couture di Armani privé fino alla label Emporio Armani, passando per la linea Armani Casa, i progetti residenziali e l'hospitality, tra hotel, ristoranti e café. Nei decenni ha infatti ampliato la sua attività con accessori, profumi, trucco e abbigliamento sportivo, oltre a design di interni, immobili, ristoranti e alberghi. Cui si è aggiunta, a fine agosto, anche la Capannina del Forte dei Marmi comprata per una cifra di circa 12 milioni di euro. Un affare di cuore, e un ritorno alle origini perché lì negli anni Sessanta conobbe il suo grande amore e socio Sergio Galeotti, scomparso a soli 40 anni nel 1985.

La galassia societaria vede alcune società interamente controllate dalla holding: la Giorgio Armani Retail Srl, che gestisce la rete dei negozi monomarca, la G.A. Operations Spa, che si occupa del lato più strettamente produttivo, la Pallacanestro Olimpia Milano (la società della squadra di basket), la Alia Srl che si occupa di ristoranti e caffè e la Y Hub Srl spazia dalla moda al retail, dallo sport alla cucina. E poi c'è anche l'Immobiliare Srl che gestisce immobili di pregio, tra cui la sede di Armani in via Borgonuovo a Milano (101 vani per un valore stimato di quasi 27 milioni) e un palazzo al Forte dei Marmi.

Secondo i calcoli degli analisti, se quotato in Borsa, l'impero Armani potrebbe arrivare a una capitalizzazione tra 5 e 7 miliardi di euro, basandosi su multipli di utile attesi. Inoltre, se fosse ceduto e usando i multipli di aziende come il colosso Lvmh, il mercato ne stimerebbe il valore tra 7 e 10 miliardi. Il gruppo Armani ha archiviato l'esercizio 2024 con 2,3 miliardi di ricavi (-5%), un ebitda a 398 milioni di euro, un ebit a 67 milioni e un utile netto ante imposte a 74,5 milioni, in sostanziale tenuta nonostante dodici mesi complessi per la moda. Il fatturato del gruppo è passato da 1,42 miliardi di euro nel 2019 a 1,10 miliardi nel 2020, con un calo del 22% dovuto alla pandemia. La ripresa è iniziata nel 2021 con 1,25 miliardi, ma il salto vero è arrivato nel 2022, quando i ricavi sono balzati a 2,35 miliardi (+88%). Nel 2023 Armani ha toccato il massimo del periodo con 2,45 miliardi. In quattro anni dal 2021, cioè dopo il picco della pandemia, sono stati realizzati quasi 600 milioni di utile che in parte è affluito come dividendo all'azionista.

Lo stilista ha continuato a fare investimenti, tra cui spiccano il rinnovo di molti dei flagship più importanti, come il building di Madison avenue a New York, Emporio Armani Milano, Palazzo Armani, la nuova sede in rue François a Parigi, inaugurata in occasione dei vent'anni dell'alta moda, oltre all'internalizzazione della gestione dell'e-commerce. E poi gli alberghi e le residenze di lusso: nel 2010 aveva aperto l'Armani Hotel Dubai, distribuito nei primi 39 piani del Burj Khalifa, un progetto nato in collaborazione con Emaar Properties e diventato emblema del suo stile minimale. L'anno successivo aveva inaugurato l'Armani Hotel Milano, nel cuore del Quadrilatero della moda. A queste operazioni si sono aggiunti negli anni progetti residenziali come le Armani Beach Residences negli Emirati e il complesso di New York, dove boutique, ristorazione e appartamenti di lusso convivono in un unico spazio.