Morte dell'attore Matthew Perry, il medico si dichiara colpevole: "Gli iniettavo io la ketamina"

Scritto il 25/07/2025
da Sara Frisco

Con il patteggiamento rischia 40 anni di carcere. "Sono pentito". Prendeva 12mila dollari a visita

Venti fiale di ketamina, le siringhe per iniettarla e varie pastiglie della stessa sostanza. È quanto il dottor Salvador Plasencia ha dichiarato di aver consegnato a Matthew Perry e al suo assistente, Kenneth Iwamasa, dal 30 settembre al 12 ottobre 2023. Una quantità di droga enorme, che ha portato il medico a patteggiare e dichiararsi colpevole di 4 capi di imputazione per la morte dell'attore di Friends. Ora rischia 40 anni di carcere. È la quinta persona incriminata.

Perry fu trovato privo di vita nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles il 28 ottobre 2023. Aveva 54 anni e da 40 lottava contro il demone della dipendenza. L'autopsia avrebbe chiarito che la morte era sopravvenuta per gli effetti della somministrazione della potente droga. "Il dottor Plasencia è in preda al rimorso per aver procurato ketamina a Matthew Perry ha fatto sapere in un comunicato l'avvocato Karen Goldstein, difensore del medico che ha deciso di rinunciare volontariamente alla sua licenza medica Il mio cliente si assume tutta la responsabilità del suo gesto e si dichiara colpevole del reato di distribuzione di droga". Avrebbe dovuto comparire a processo ad agosto ma la dichiarazione di colpevolezza gli eviterà il dibattimento. Resterà in libertà su cauzione fino all'udienza di condanna. Altre tre persone hanno deciso di patteggiare. Sono Kenneth Iwamasa, che aveva ammesso di aver somministrato la droga a Perry, lo spacciatore Eric Fleming e un altro medico, Mark Chavez, anche lui accusato di aver procurato la ketamina. Una quinta persona, Jasveen Sangha, definita la "regina della ketamina", andrà a processo ad agosto. Nel documento del patteggiamento di Plasencia emerge che a far conoscere il medico all'attore era stato un altro paziente, che aveva riferito di un "personaggio di alto profilo che stava cercando ketamina e che era disposto a pagarla in contanti". Emerge uno scenario di squallida avidità, corroborato dalla pubblicazione di un messaggio al cellulare fra Chavez e Plasencia, con quest'ultimo che scrive: "Mi chiedo quanto questo imbecille sia disposto a pagare, scopriamolo". I documenti poi chiariscono che Perry pagava il medico 12mila dollari per ogni visita, durante la quale gli veniva somministrata la droga. Altre pastiglie venivano lasciate all'assistente di Perry. Una volta Chavez aveva addirittura rimproverato Placensia per aver iniettato la droga in un parcheggio di Long Beach "con i bambini che avrebbero potuto vedere". Il 12 ottobre, pochi giorni prima della morte, Plasencia avrebbe somministrato una dose di droga a Perry causandogli un forte aumento di pressione. Per questo avrebbe deciso di non effettuare altre somministrazioni, ma avrebbe lasciato la droga all'assistente.